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Tendinite rotulea

Riabilitazione ginocchio

L'obbiettivo della riabilitazione nella tendinite rotulea è quello di guidare, laddove l'entità della degenerazione tendinea non sia troppo importante, il naturale processo di guarigione e rigenerazione del tendine mediante una corretta alternanza di stimoli meccanici e riposo. Un tendine infiammato si presenta dolente, con ridotta resistenza al tensionamento, ricco di aderenze fra le fibre che lo compongono e scarsamente lubrificato all'interno della sua guaina, provocando così attrito ed ulteriore infiammazione. Il programma riabilitativo dovrà perciò seguire un rigoroso criterio di progressione per garantire una corretta e rapida guarigione proporzionata ai tempi di evoluzione del tessuto infiammato, in particolare:
I Fase: Risposta infiammatoria (1° settimana)
Durante questa fase il tessuto tendineo va protetto in quanto estremamente sensibile a simoli e forze in distrazione. Si presenta gonfio, caldo, dolente ed associato ad impotenza funzionale. Sarà perciò necessario limitare gli stimoli tensivi su di esso, oltre che applicare impacchi di ghiacchio ed eventualmente bendaggio compressivo per limitare la formazione di essudato infiammatorio. All'occorrenza anche il posizionamento in elevazione dell'arto può favorire l'allontanamento del liquido infiammatorio in eccesso. Il muscolo quadricipite si presenterà in atteggiamento di contrattura antalgica, perciò un lavoro di streatching e manipolazione mio fasciale volta al rilasciamento, nonché applicazioni di calore sul ventre muscolare favoriranno il recupero della corretta elasticità muscolare andando così a ridurre la tensione sul tendine.

II Fase: Fibroproliferazione rigenerativa (2° e 3° settimana)
In questa fase ha inizio il vero e proprio processo rigenerativo del tendine con l'apposizione di nuove fibre collagene e di nuovi capillari. La progressiva messa in tensione del tendine, a questo punto, favorisce la produzione di collagene ed il corretto orientamento delle nuove fibre, assicurando così la rigenerazione di un tendine con caratteristiche di resistenza soddisfacenti. Gli esercizi assegnati al paziente dovranno pertanto essere strutturati in maniera specifica:
-Esercizi isometrici, ideali per mettere in tensione il tendine in maniera non traumatica ed evitare ricadute;
-Esercizi concentrici, necessari per il ripristino della normale funzionalità muscolare;
-Esercizi auxotonici (con resistenze elastiche), in grado di stimolare una messa in tensione crescente lungo il ROMarticolare;
-Esercizi isocinetici (a velocità angolare costante) in grado cioè di stimolare la massima tensione tendinea lungo tutto l'arco di movimento.
La progressione verso esercizi più complessi avverrà solo dopo aver correttamente recuperato la funzionalità in quelli più semplici.

III Fase: Rimodellamento (4° Settimana, fino a completa guarigione)
Nell'ultima fase del percorso riabilitativo il paziente prosegue gli esercizi precedenti incrementandone la difficoltà, affiancando sedute di streatching in tutte le sue forme (passivo, balistico, PNF,..) e sedute di lavoro eccentrico (contrazione in allungamento) come ultimo step. In questo modo sarà possibile donare al tendine la necessaria elasticità per riprendere le normali attività quotidiane, nonché sportive.


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