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Introduzione

Riabilitazione spalla

La spalla è l'articolazione più mobile del corpo umano, ma al tempo stesso è quella che ha la minima stabilità intrinseca dovuta alla configurazione anatomica dei suoi componenti osteo-articolari.
Per questo motivo le parti mio-tendinee, capsulari e legamentose sono sottoposte a notevole sovraccarico funzionale.
I principali problemi sono legati alle patologie della cuffia dei rotatori (conflitto) e del cercine glenoideo (inserzione del capo lungo del bicipite).

La spalla è un'articolazione piuttosto complessa dotata di una grande mobilità su tutti i piani di movimento. La sua stabilità è dovuta a fattori muscolari più che articolari propri ed i movimenti sono regolati da un delicato equilibrio di forze muscolari e movimenti articolari di cui, forse più di altre articolazioni, bisogna assolutamente tenerne conto in riabilitazione
Il programma riabilitativo dopo ha durata variabile a seconda dei seguenti fattori:
" Età del paziente
" Grandezza della lesione , della tendinopatia o rigidità dell'articolazione
" Tipo di lesione (traumatica o degenerativa)
" Forza e grado di mobilità della spalla
" Richieste funzionali del paziente
" Tipo di tecnica chirurgica
Per la riabilitazione della spalla gli esercizi di riabilitazione devono essere eseguiti lentamente e sotto controllo del movimento. La riabilitazione della spalla ha lo scopo di recuperare flessibilità, forza, resistenza, propriocettività e funzionalità dell'arto alterato a seguito di un trauma o di un'altra patologia.
La riabilitazione di una sindrome dolorosa della spalla prevede,una fase iniziale nella quale si deve tenere sotto controllo il dolore e l'infiammazione, attraverso applicazioni di ghiaccio per circa 20 minuti ogni ora e la somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei, ai quali si può associare l'uso di TENS a scopo analgesico.
In questa fase possono essere effettuate contrazioni isometriche per la muscolatura del polso e della mano e si possono effettuare anche esercizi di prensione con la mano, come ad esempio schiacciare una palla morbida di gomma.
Una volta che il dolore diviene meno persistente si può iniziare un lavoro di condizionamento generale attraverso la pratica di una qualsiasi attività aerobica, che comunque non coinvolga l'arto leso (ad esempio bicicletta o nastro trasportatore).
La prima fase dura in media da 2 a 4 settimane, ovviamente la durata dipende dall' entità della lesione, dal grado di dolore o comunque, in caso di intervento chirurgico, dalla durata della immobilizzazione necessaria per la guarigione biologica del tessuto interessato.
Nella seconda fase del programma riabilitativo si deve invece cercare di ripristinare un completo range di movimento in completa assenza di dolore.
È del tutto comprensibile, che dopo una lesione da sovraccarico o dopo un intervento chirurgico, vi sia una più o meno marcata limitazione dell'articolarità.
È necessari quindi durante il periodo di mobilizzazione, eludere qualunque manovra estrema che oltre a dimostrarsi inappropriata, potrebbe acutizzare la sintomatologia dolorosa.
Sono così consigliate tecniche di stretching passivo ed assistito al fine di migliorare l'estensibilità muscolare.
Per valutare i progressi della terapia riabilitativa, si può usare come termine di paragone il grado di mobilità dell'arto sano.
Un' adeguata terapia dovrebbe permettere di ottenere un range articolare sia passivo che attivo il più possibile simmetrico in tutti i piani di movimento della spalla.
Successivamente ad un trauma di notevole entità o dopo microtraumi ripetuti nel tempo, la struttura propriocettiva della spalla, come quella del ginocchio, subisce delle alterazioni nel controllo neuromuscolare.
Si rende così necessario inserire nel programma di riabilitazione degli esercizi atti a stabilizzare l'articolazione e ripristinare il senso cenestesico.
Nel mettere in atto un programma di recupero funzionale è importante non dimenticare che i segmenti anatomici adiacenti possono avere una importante influenza, difatti, in condizioni di alterata postura, possono esercitare una azione sfavorevole sulla funzione della spalla, si rende così necessario ripristinare una situazione di equilibrio tra i segmenti articolari.
Una volta raggiunta una buona articolarità, si passerà alla fase successiva del programma di riabilitazione, che prevede un progressivo ripristino della forza muscolare.
Negli sportivi professionisti, insieme al ripristino della forza, si deve intervenire anche con un ricondizionamento specifico del gesto sportivo.

La Mobilità: rappresenta la capacità di muovere il braccio in tutte le direzioni e con la maggiore ampiezza possibile.

Gli Esercizi isometrici: permettono un allenamento della forza, senza spostamento del segmento interessato; si utilizzano nelle prime fasi in presenza di dolore o quando la mobilità è ancora ridotta.

Gli Esercizi con elastici: sono specifici e "fondamentali" per il recupero graduale della forza dei gruppi muscolari interessati dalla patologia.

Abbiamo formulato dei programmi riabilitativi suddivisi e schematizzati per comodità in 4 fasi. Ogni fase riabilitative è soggetta a cambiamenti in base alle caratteristiche intrinseche, alla categoria (post-operati - capsuliti - tendinopatie) ed al paziente stesso.
Per i post-operati durante il periodo in cui il paziente porta il tutore devono essere eseguiti una serie di esercizi per ridurre il dolore e la rigidità articolare. Segue quindi una fase di mobilizzazione auto-assistita e quindi il recupero della forza muscolare e della propriocezione.
Per le capsuliti, alla 4a settimana il paziente si deve sottoporre ad un controllo ortopedico e laddove si è ripristinata una valida articolarità inizia la fase del rinforzo muscolare. In caso contrario deve essere ripetuto il primo gruppo di esercizi.
Per le tendinopatie il paziente deve recuperare l'articolarità passiva su tutti i piani con rispetto assoluto del dolore e solo in una seconda fase il recupero è attivo. Tutti gli esercizi per il recupero della forza devono essere eseguiti in assenza di dolore. In presenza di dolore si consiglia di modificare il "range" di movimento e/o di ridurre il numero delle ripetizioni. Il numero di sedute settimanali è variabile in base al tipo di intervento eseguito.

Alcuni consigli:
non eseguire esercizi con dolore;
non precorrere i tempi di recupero;
non demoralizzarsi se nella fase di recupero della forza si manifesta un blando fastidio.
Obbiettivi del trattamento riabilitativo post-chirurgico
" riduzione del dolore e dell'infiammazione
" protezione con tutore per 3-4 settimane a seconda del tipo di intervento eseguito
" protezione della sutura con rispetto dell'articolarità
" chinesi passiva e passiva autoassistita
" estensione del gomito
" progressivo rinforzo muscolare solo quando si è raggiunta un'articolarità passiva valida.
" rinforzo muscolare progressivo isotonico della cuffia, degli scapolo toracici e quindi del deltoide, questa fase inizia solo quando si è raggiunta una valida articolarità.
Obbiettivi del trattamento riabilitativo per Sindrome da conflitto e tendinopatie croniche
" mantenimento articolarità
" stretching capsulare posteriore
" rinforzo scapolo toracico
Obbiettivi del trattamento riabilitativo la capsulite adesiva
" recupero progressivo articolare
" stretching capsulare su tutti i piani
" rinforzo scapolo toracico
" stretching capsulare
" rinforzo muscolare del deltoide,dorsale, pettorale e della cuffia dei rotatori
" progressivo rinforzo della cuffia quando si è raggiunta una sufficiente articolarità
Successivamente, quando la vostra spalla sarà guarita e potrà muoversi liberamente, dovrete: :
" evitate di lavorare sopra la vostra testa per periodi lunghi;
" non sollevate oggetti troppo pesanti;
" sollevate e portate pesi tenendoli vicino al vostro corpo, con il gomito del braccio che aveva subito la lesione, piegato e non dritto;
" non leggete o guardate la TV appoggiati sul braccio affetto;
" se la vostra spalla sinistra è sofferente, non appoggiate il braccio sullo sportello della macchina quando guidate;
" evitate di dormire sulla spalla trattata;
" tenete il braccio in movimento: ogni 30 minuti, muovete la spalla in tutte le direzioni.

Quando consultare il chirurgo
" Improvviso gonfiore
" Forte dolore, senso di tensione o pulsazione della spalla
" Se compare febbre oltre 38° o malessere
" Se la mano cambia colore, si gonfia o provoca dolore
" In caso di sanguinamento delle ferite con imbibitura della medicazione (una piccola quantità di sangue sulle garze è normale)



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